Francesco
Verucchio – San Leo
Sulle tracce di San Francesco
Molti luoghi riservano il ricordo del passaggio di San Francesco tra il Montefeltro e la Val Marecchia. A San Leo, ci sono testimonianze che sia passato tra il 1213 e il 1222 per andare dal Lazio e Umbria verso la Romagna. Si trovano tracce del suo passaggio a Pennabilli, da San Lorenzo e a Santa Maria del Poggio dove si riposò. Col compagno sopra ad un sasso vicino ad una chiara fonte da cui bevve acqua fresca zampillante dal Carpegna .Così è rimasta a quella sorgente e a quella pietra il nome di Fonte e Sasso di San Francesco.
A Sant’Agata Feltria si fermo presso una Cella detta cella Fausti per fare le sue orazioni e predicare al popolo. A Villa Verucchio si venera una Cella di San Francesco, dove dimorò per qualche tempo e fondò un Convento ora dei Minori, dedicato alla Santa Croce; Sorge tra viti e ulivi c’è ancora il cipresso, piantato, secondo la tradizione, dal Santo in mezzo al chiostro.
A nord est di San Leo, in mezzo ai campi, si trova Sant’Igne dove S. Francesco si fermò una notte che si era smarrito dietro la guida di un fuoco prodigioso. Qui si trova un Convento, di recente restaurato ed abitato fino al 1810 dai Conventuali.
Nella Cappella, danneggiata da un incendio nel 1916, bruciò un quadro di legno in rilievo rappresentante S. Francesco e Frate Rufino. Nella Sagrestia si ammira un copia del quadro del Guercino “Gesù fra i Dottori”.
Il chiostro, quadrilatero ben conservato, è un luogo di solitudine e pace adatto alla preghiera e alla contemplazione.
Il Cipresso di San Francesco
Una fonte di acque curative, il dono di un monte da parte di messer Orlando dè Cattani della Chiusi a San Francesco agli inizi del XIII secolo, la fondazione di un convento di frati minori, primi seguaci di San Francesco, con un ideale di preghiera, fratellanza e assoluta povertà.
Un albero secolare veglia su questo scrigno di storia, pace e silenzio che è il convento di Santa Croce di Villa Verucchio. In sette secoli di vita il cipresso del convento di Santa Croce di Villa Verucchio, oltre a temporali calamità ha affrontato le truppe napoletane scampando ad un principio di incendio appiccato nei pressi del convento del 1800.
Una trentina di anni fa ha perso la cima ma grazie ad un sistema di puntelli e tiranti che lo aiutano a sostenere i suoi 25 metri di altezza e i 520 cm di circonferenza della base.
La leggenda vuole che di ritorno dalla Valmarecchia il Santo, dopo aver ricevuto in dono il monte della Verna si fosse fermato a riposare nei pressi dell’attuale convento di S.Croce dove all’epoca sorgeva il rifugio per viandanti, raccolse un bastone e battendolo a terra fece sgorgare acque termali.
Arrivato al dormitorio, pianta il bastone e questo germoglia dando vita al cipresso. Nel 1213 il dormitorio fu trasformato in convento e viene edificata una chiesa dedicata a S. Croce.
Botanici concordano sull’età del cipresso in circa 700 anni è ora simbolo di rinascita e rinnovamento
Itinerario di 2 giorni
1° giorno
Ritrovo presso Villa Verucchio, convento di Santa Croce e visita al Cipresso di San Francesco.
Salita a Verucchio attraverso i sentieri del santo, visita. Pranzo al Sacco. Rientro a Villa Verucchio e proseguimento per R&B Terraluna, cena, pernottamento.
2° giorno
Prima colazione, partenza e visita al Convento di Sant’Igne e pranzo al sacco.
Prezzo per persona € 150
Comprende:
1 pernottamento e prima colazione Terra Luna
1 cena Terraluna
2 pranzi al sacco
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